Trascrizione italiana di Katharine Kanter, correzione di bozze di Guido Donati
Link al documentario su YouTube:
https://youtu.be/ZGT4g7FHSvA?si=DxcWJ8w7DwiXP3Ej
(Voce fuori campo registrata il 17 dicembre 2017 ai British Grove Studios, Londra)
0:03 Questo film è diretto da Julie Cronshaw, insegnante di danza classica ed ex ballerina professionista che si è diplomata al corso di formazione per insegnanti della Royal Ballet School nel 1986.
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0:17 (riproduzione musicale)
0:57 Non tutto è bello nel balletto
Dagli anni ’80 gli studi medici hanno rivelato che circa l’80% dei ballerini professionisti subisce almeno un grave infortunio all’anno, e un infortunio che ne minaccia la carriera, prima dei trent’anni.
Viene da chiedersi: perché qualcuno dovrebbe voler intraprendere una professione in cui la formazione stessa potrebbe potenzialmente ostacolarlo per tutta la vita in così giovane età?
E che tipo di allenamento è quello che incoraggia tassi di infortunio così elevati?
01:37 Chiaramente, qualcosa non va.
Al giorno d’oggi la classe di danza è diventata una sorte di circo dominato dalla medicina dello sport, dove la legge dellgiungla detta la sopravvivenza del più forte. È persino diventato di moda nelle compagnie di balletto affidare la forma fisica dei ballerini ad ex-militari e ad allenatori sportivi.
La lezione di danza classica è diventata una gara di prestanza fisica: chi riesce a sollevare la gamba più in alto, chi può fare il maggior numero di giri, chi chi possiede l’en-dehors a 180°. Tutto questo ha ben poco a che fare con gli ideali originali dell’arte del balletto classico. Naturalmente è emozionante guardare un ballerino girare 32 volte sul posto, ma che fare dei restanti novanta minuti di spettacolo?
Il fine dell’arte non è solo quella di intrattenere, ma di commuovere, ispirare e forse anche cambiare ed educare un pubblico. Se il balletto fosse puramente una forma di intrattenimento, sarebbe uno sport, come la ginnastica o i tuffi.
02:50 Il balletto è ora percepito come un’arte atletica. Fino a poco tempo fa, era chiaro che il balletto doveva raccontare storie attraverso l’azione e la mimica. Il fatto è che è più facile alzare le gambe sul palco che trasmettere emozioni profonde.
Facciamo un confronto. Se la « musica » oggi è spesso uno « show » ultra-erotizzato suonata sotto riflettori accecanti, ormai il balletto segue lo stesso cammino.
03:35 Pavlova incantava il pubblico senza effetti speciali o nudità. È affascinante notare che da giovane ballerina Anna Pavlova aveva carenze muscolari e piedi deboli. Se oggi facesse un’audizione per una qualunque scuola di danza, quasi certamente verrebbe respinta.
Ciononostante nel 1906 Enrico Cecchetti la accettò come allieva privata. In seguito Pavlova superò i suoi punti deboli per diventare il simbolo stesso della ballerina classica.
04:22 Il Cav. Maestro Enrico Cecchetti 1850-1928
Ma, chi era il “mago” Cecchetti?
04:30 Enrico Cecchetti creatore del ruolo dell’Uccello Azurro con Varvara Nikitina nel ruolo della Principessa Florine
Fra il 1870 ed il 1890 Cecchetti fu il ballerino italiano più celebre d’Europa. In seguito insegnò ai Teatri Imperiali di San Pietroburgo e lavorò come maître de ballet dei Ballets Russes di Diaghilev.
Enrico Cecchetti ha sempre posto la conoscenza scientifica al centro del suo lavoro artistico.
Anche se meno conosciuto, Cecchetti potrebbe essere definito il Leonardo Da Vinci del balletto classico.
Come Leonardo applicò la scienza alla sua arte, così Enrico Cecchetti fece con il balletto classico.
4:57 “Impossibile diventare ballerino completo senza aver lavorato con lui”.
Si diceva in quell’epoca : “Impossibile diventare ballerino completo senza aver lavorato con lui”.
In effetti fra gli allievi di Cecchetti troviamo Pavlova, Nijinsky, Karsarvina, Lopoukhova, Dolin, Markova, Preobrazhenskaya, Spessivtseva, Idizkowski, Massine, Lifar, Nemtchinova, Egorova, Rambert, de Valois, Vincenzo Celli e molti altri.
Per usare un linguaggio moderno, Cecchetti è stato il grande padre dell’insegnamento del balletto classico, nei primi decenni del XX secolo.
05:40 Io sono Julie Cronshaw, ex-ballerina professionista. Da più di 20 anni insegno il Metodo Cecchetti a Londra. Qualche anno fa mi sono resa conto piuttosto velocemente che “I Giorni della Settimana” del Metodo riposano su vere e proprie nozioni scientifiche.
06:03 I Sei Principi Fisici
I Pilastri della danza classica
Le basi delle lezioni cecchettiane sono costituite dai “Sei Principi Fisici”, pilastri della danza classica.
Questi principi – semplici ed universali – condurranno ad un progressivo cambiamento del movimento e della mentalità del ballerino, quale che sia il sistema di studio da lui impiegato quotidianamente.
06:25 A prima vista, la struttura della lezione cecchettiana assomiglia a quella degli altri metodi – barre, centre, adage, pirouettes ed allegro.
06:43 Un solo Principio fisico studiato al Giorno
Ciascuno dei “Giorni della Settimana” cecchettiana riguarda una serie di movimenti specifici, alla luce di un solo dei Principi Fisici.
Una volta che questi “Principi Fisici” del Metodo siano stati assimilati, anziché esaurire l’energia del danzatore la rigenerano. Il vocabolario cecchettiano dei passi è cosi esteso, gli enchaînements cosi virtuosiche anche il professionista di alto livello li vivrà come sfide per affinare la propria tecnica, sensibilità musicale e gusto artistico.
Chi sostiene che Cecchetti sarebbe antiquato perché “troppo difficile” spieghi allora perché si sente dire ovunque che i ballerini di oggi sono “molto più dotati tecnicamente”.
07:38 Fin dall’inizio della mia carriera d’insegnante sono stata in qualche modo consapevole delle carenze di ogni singolo metodo che avevo imparato come professionista. Nonostante i progressi della medicina sportiva, la grande quantità di infortuni prosegue : invece di inventare passi nuovi le coreografie attuali utilizzano capacità fisiche estreme. Quindi alcune persone si sono persuase che “la danza classica sia già morta” mentre per altri la salvezza arriverà da una miscela di “classico”, “contemporaneo” e acrobazie varie.
Non sono d’accordo.
Le mode nella coreografia vanno e vengono, ma unmetodo basato su principi universali è senza tempo.
08:25 Mi sono messa allora a cercare un metodo per professionisti che potesse essere allo stesso tempo efficace, rispettoso dell’anatomia e che potesse stimolare la muscolatura. Nel metodo Cecchetti ho trovato una risposta.
Il Metodo Cecchetti non solo allena un ballerino ai massimi livelli tecnici e artistici, ma aumenta anche la capacità cardiovascolare e consente al ballerino di mantenere un corpo e una mente sani, per tutta la sua carriera e oltre.
Partiamo quindi per un viaggioalla scoperta dei principi fisici del balletto classico, attraverso quelli che Cecchetti chiamava i suoi “Giorni della Settimana“.
09:17 (musica)
10:17 Il codice segreto del balletto
I sei principi fisici dietro i giorni della settimana di Cecchetti
Cosa sono i principi fisici?
Cosa sono i principi fisici? Come per ogni grande forma d’arte, perché qualcosa funzioni – perché una statua stia in piedi o perché la vernice rimanga sulla tela e non scivoli via, perché un ballerino si muova con la stabilità, l’armonia e l’equilibrio ideali, qualsiasi cosa venga fatta deve corrispondere alla realtà fisica e alla legge naturale.
Per questo film ho cercato due ballerini, un uomo e una donna. Ognuno di loro ha avuto solo una settimana per lavorare con me.
Muriel Valtat, ex-“First Soloist” del Royal Ballet, nonostante si fosse ritirata dal palcoscenico da più di dieci anni, ha accettato la sfida. I suoi esercizi sono stati girati al Moving East Studio (Londra).
Salvatore Nicolosi, ballerino presso il Pfalztheater Kaiserslautern, è ex-allievo della famosa Scuola Hamlyn a Firenze, diretta da Nicoletta Santoro. Grazie alla generosità della Scuola Hamlyn i suoi esercizi sono stati filmati nel loro studio interamente affrescato, di una bellezza unica al mondo.
Vediamo adesso i Principi Fisici in azione.
11:39 Lunedì
Les Assemblés : l’ “aplomb”
11:46“l’ “aplomb”” implica l’esistenza di un centro o punto immobile a partire dal quale parte il movimento, verso il quale torna, e questo punto rimane sempre.”
Roger Tully, Prémices du Geste Dansant (Gremese editore).
11:55 Lunedì
Les Assemblés, il giorno in cui si studia l’ ““aplomb””, materialmente uno strumento utilizzato da ingegneri e architetti per tracciare una linea verticale attraverso il centro di gravità, detto “filo a piombo”.
Per l’assemblé, partendo dal plié in quinta, il ballerino libera una gamba e salta ; poi un rassemblé con ambedue le gambe in aria per atterrare in quinta. Cosa succede al resto del corpo in quinta ?
12:35 Ai tempi di Cecchetti, l’ “aplomb” si riferiva alla linea che scende lungo il centro del corpo, il centro di gravità trovandosi sulla medesima linea : in quinta la linea scende dietro alla gamba davanti, e davanti alla gamba dietro.
Quando il ballerino del metodo Cecchetti, stando in quinta, libera (dégage) una gamba, non sposta il peso del corpo verso l’avampiede della gamba di appoggio, come si fa oggi.
Rimane sempre sull’ “aplomb”. Quando salta o cambia la gamba di appoggio, sono i muscoli profondi – i posturali – del busto, che permettono lo slancio. L’ epaulement mantiene il corpo in opposizione dinamica alla linea di “aplomb”.
Certi professori diranno che non si può liberare una gamba dalla quinta senza contemporaneamente spostare il peso sull’ avampiede dell’altra gamba. Purtroppo quando la gamba di appoggio deve “fare tutto da sola”, lo spostamento di peso incrementa molto la forza di gravità.
Saltare esigerà allora sforzo e tensioni muscolari molto maggiori.
In queste condizioni il lavoro alla sbarra non serve più!
13:52 Vincenzo Celli (all’età di 42 anni e con le scarpe da tennis ai piedi!)
Per Cecchetti, il movimento nella danza inizia dal busto e non dai piedi e dalle gambe.
13:58 Come Il ballerino impara a “stare” sul proprio baricentro piuttosto che sulle gambe.
Progressivamente, sarà il busto a guidare il movimento invece dei piedi.
Dal primo giorno di studio Cecchetti spiegava che sarà sempre il busto a mantenere le posizioni con l’aiuto della sbarra.
Il fine di questi esercizi semplici è di mettere il ballerino nelle condizioni di saltare. Perciò la sbarra nel metodo Cecchetti non intende farsi coreografia.
Capire ed applicare la nozione di “aplomb” è il primo dei principi della danza classica; è per questo che Cecchetti inizia i suoi “giorni della settimana” con gli assemblés.
14:44 Qualche esercizio del lunedì
14:48 Coupé et Fouetté
(Metà dell’esercizio tradizionale)
15:43 Développé croisé avec relevé, glissade entrechat six de côté
16:20 Demi-contretemps entrechat six de côté (en diagonale)
16:39 Pas de bourrée, entrechat six en tournant, (autour de la salle)
17:05 Principio del lunedì : l’ “aplomb”
In definitiva, il principio del lunedì è l’ “aplomb”.
17:15 Intervista con Elisa Corsini, co-direttore Scuola Hamlyn, Firenze
(con Katharine Kanter)
18:42 martedì Les Petits Battements : épaulement
Il martedi è interamente dedicato all’épaulement, con i petits battements.
18:58 “Il fondamento della danza classica è l’épaulement che nasce dalla quinta posizione.”
Roger Tully – Prémices du Geste dansant
L’elemento fondamentale del martedi è l’épaulement : il contrapposto cioè l’opposizione del torso.
Muovendosi verso l’esterno dal proprio baricentro, il ballerino crea forme stabili con potenziale dinamico. L’uomo è progettato per muoversi in opposizione: camminando si muovono le braccia, il braccio destro all’indietro mentre la gamba destra avanza e così via. La nozione di opposizione si sviluppa logicamente stando in piedi e usando l’“aplomb”. L’opposizione si attiva nel corpo con il supporto dei muscoli posturali in profondità nel torso.
19:49 Principio di minima azione
Applicare la minore energia possibile per produrre il maggior movimento possibile.
L’épaulement è la manifestazione del principio di minima azione. Applicare la minore energia per produrre il maggior movimento possibile.
Il martedì, Cecchetti propone movimenti terre à terre come gli jetés-battement.
20:10 Jeté battement, rond de jambe sauté, relevé battement, rond de jambe sauté en avant et en arrière
Con la testa ben dritta, lo sguardo bene in avanti e indirizzato verso gli spettatori, il ballerino avanza in linea retta. Leggera rotazione del busto intorno all’asse. Le gambe e i piedi sfiorano il pavimento, in contrapposizione all’elegante épaulement nella parte superiore del corpo.
L’épaulement non è solo ornamentale. La testa è la parte culminante della spirale.
È la naturale opposizione del corpo umano in azione. Ed è per questo che Cecchetti ha dedicato la sua lezione del martedì allo studio di questo principio fisico fondamentale .
21:38 Qualche esercizio del martedì21.43 Pas de bourrée dégagé, petits battements dégagés, fouetté, jeté, chassé pas de chat
22:38 Adage Développé Fouetté Cecchetti
24:00 Douze ballonnés piqués, tombé, pas de bourrée, etc
Per concludere Il Principio del martedì è l’épaulement : l’opposizione attorno all’ “aplomb”.
24:28 Principio del martedì : l’épaulement
24:39 Mercoledì
Les ronds de jambe : en-dehors
‘En-dehors’, ‘En-dedans’, ‘En-place’:
Il movimento “che apre” (en-dehors), “che chiude” (en-dedans) e lo “stare fermo” (sur place) : le tre grandi espressioni della danza classica.
Roger Tully – Prémices du Geste dansant
24:55 Il Principio del mercoledì è l’en-dehors e l’amplificazione. I passi sono i ‘Ronds de jambe’.
Dal momento in cui il ballerino inizia a ruotare in prima posizione e allunga i talloni in avanti, le spirali naturali, già presenti nel corpo, iniziano a manifestarsi. Qui troviamo le posizioni, tenute in opposizione attraverso l’épaulement, che si spostano verso le estremità usando l’azione di muoversi en-dehors o “verso l’esterno” (in francese), che iniziano dalla parte anteriore del busto. Quindi ritornano al centro usando l’azione di en-dedans, o “andare verso l’interno”, dalla parte posteriore del busto.
L’en-dehors consente l’amplificazione e la stabilizzazione delle forme. La rotazione è nelle braccia, nelle gambe, nelle mani e nei piedi. Tutto è gradevole da vedere e comunque perfettamente funzionale.
25:59 Le forme en-dehors sembrano più estroverse, le forme en-dedans più introspettive
Le sfumature emozionali sono intrinseche : le forme en-dehors sembrano più estroverse, le forme en-dedans più introspettive.
26:09 Double rond de jambe sauté en-dehors, posé en avant ecc.
Cecchetti non cercava mai un en-dehors a 180°. L’en-dehors rimane uno strumento puramente funzionale.
Nella quinta posizione di Cecchetti dunque, il tallone del piede davanti non va mai oltre l’articolazione dell’alluce del piede posteriore.
Lo scopo del dell’en-dehors è tecnico e teatrale: è stato inventato per stabilizzare la parte inferiore del corpo e liberare il busto e le braccia per scopi espressivi.
L’en-dehors secondo Cecchetti riguarda l’intero corpo anziché solo gambe, ginocchia, piedi ed anca. Se il ballerino incrocia troppo la quinta posizione, gli enchaînements non gli verranno bene.
27:27 (Parla Muriel Valtat)
M.V: Sono Muriel Valtat, “First Soloist” del Royal Ballet per 15 anni. Oggi insegno a Montreal (Canada). E’ stato uno shock per me scoprire la difficoltà degli esercizi ! Sento spesso dire che Cecchetti insegna una danza arcaica. Penso che in realtà il Metodo sia molto rilevante oggi e sia molto valido dal punto di vista anatomico.
28:12 Qualche esercizio del mercoledì
28:16 Deux (lentes) gargouillades en-dehors, deux (rapides) gargouillades en-dehors ecc..
28:36 Temps levé développé, temps levé fouetté, jeté, gargouillade volée, deux jetés, etc.
29:15 Demi-contretemps, rond de jambe relevé en dedans, jeté devant allongé à l’arabesque ecc.
29:47 Principio del mercoledì : En-Dehors ed En-Dedans
Il Principio del mercoledì è l’en-dehors, capire la relazione fra en-dehors e en-dedans.
29:57 Intervista (estratto) col cineasta pluripremiato George Massey, tecnico del montaggio del documentario. Ex-ballerino classico (borsista presso l’American Academy of Ballet a New York)
K.K: Lei ha manifestamente una mente scientifica. C’è qualcosa in particolare di Cecchetti che la attrae, in questa fase?
G.M: Quello che veramente mi interessa sono le origini. L’altro giorno dicevo a Julie che forse potremmo cercare l’origine della parole nelle grida tipo “Ahiiiiiii!” quando ci rompiamo un dito del piede. O quando esclamiamo “Mmmmm!” assaggiando un piatto.
Nel corso del tempo forse questi “sussurri e grida” si sono trasformati in comunicazione. Se nella danza fioriscono tante scuole diverse con differenti intenzioni, è l’origine di queste che è sempre stato
al centro del mio interesse. A mio parere Cecchetti è intervenuto nella danza similarmente al linguaggio, l’emozione si deve sentire. Di fronte ad un evento, quale che sia, c’è sempre una determinata emozione. Sei triste? Si vede. Sei felice? Si salta di gioia. Mi domando: che cosa è realmente il balletto? Da dove viene ? Cosa cerca di esprimere ? Quindi, in questo senso, Cecchetti mi sembra comunque essere legato all’origine di questa forma di arte.
31:29 Lunedì – l’“aplomb”
Martedì – l’épaulement
Mercoledì – l’en-dehors
Fino ad ora abbiamo visto come i tre principi cio è “aplomb”, épaulement ed en-dehors si riferiscono al modo in cui il ballerino sta in piedi nello spazio.
31:40 Giovedì – Venerdì – Sabato
I principi delle lezioni del giovedì, venerdì e sabato riguardano il movimento del ballerino nello spazio.
(Promotion site balletsecretcode.com)
31:50 J.C. Intervallo ! Siamo arrivati a metà di Ballet’s Secret Code.
31:59 Intervallo
Ecco un progetto correlato su cui lavoriamo.
32:03 Il metodo che approfondisce i sei Principi Fisici della danza classica è spiegato nel video Ballet’s Secret Code.
Girati “dietro le quinte” ci sono tanti video con altri esercizi, spiegazioni, interviste ecc ….
Per girare il documentario, avevamo studiato settanta esercizi, riuniti in una raccolta “on line” con commenti, consigli ecc.
32:20 Giorni della Settimana
J.C. Alla fine del documentario presenteremo la raccolta ed il Website www.balletsecretcode.com. Ma ora torniamo subito al documentario.
32:40 Seconda parte
32:45 Giovedì Les Jetés. Spostamento
32:51 Il giovedì riguarda lo spostamento di peso, con gli Jetés
Gli jetés sono la manifestazione dello spostamento del peso in aria, in avanti, lateralmente o indietro. Possono essere “aperti” – en-dehors – o “rassemblés”, cio è en-dedans.
33.13 Monica Mason (di formazione Cecchetti), Myrtha in Giselle, Royal Ballet 1979
Il ballerino disegna archi in aria, liberando cosi una dimensione espressiva più consistente.
33:22 Elisa Corsini parla
34:40 Qualche esercizio del giovedì
Jeté, relevé, posé, coupé, cinq fois, etc.
35:13 Glissade derrière, jeté à l’arabesque di pesocroisée, dégagé en tournant, entrechat six
35:42 Pas de bourrée courù, jeté en attitude quatre fois, etc
36:09 Il principio fisico del giovedì riguarda lo ‘spostamento di peso.’
36:12 Il Principio del giovedì : lo spostamento di peso.
36:25 Venerdì
La Batterie et Les Temps de Pointe : il piano “aereo”
36:33 Il venerdì, il ballerino utilizza la dimensione “aerea”, tramite la batterie e le punte per le donne. Come per gli jetés, le posizioni abbandonano il pavimento per elevarsi verso lo spazio al di sopra della testa del ballerino.
La ballerina si eleva in alto grazie alle scarpette da punta, rivoluzione tecnica di inizio ottocento. Le danzatrici “pioniere” hanno cercato di esplorare i limiti estremi del movimento e dell’equilibrio sulla punta dei piedi.
Nella seconda metà dell’ottocento gli artigiani italiani di scarpette per danza hanno inventato quella che noi oggi conosciamo come scarpetta da punta: hanno indurito la punta e rinforzato la soletta delle scarpette, per consentire giri multipli, mantenere l’ equilibrio e saltare sulla punta.
Nella scuola italiana la ballerina sale in punta con un piccolo salto il “sbalzo”. I piedi dunque si ritrovano direttamente sotto la linea di “aplomb” del busto. Evitando in questo modo di “arrampicarsi” sulla punta, il piede rimane rilassato. La ballerina sembra scendere dall’alto sulla punta con delicatezza: principio di minima azione.
37:58 Per uomini e donne la lezione del venerdì è un fuoco d’artificio di batterie, strumento che permette al ballerino di rimanere “sospeso” in aria il più a lungo possibile. La lezione del venerdì presenta petite e grande batterie.
38:39 esercizi del venerdì
38:44 Adage Glissade Cecchetti
39: 29 Pas de basque battu, pas de basque battu en tournant, entrechat quatre, entrechat six
39:49 Posé cabriole devant trois fois, pas de bourrée dessus à la quatrième arabesque allongée
40:17 Principio del venerdì : “rimanere sospesi in aria”
Il venerdì esplora “il piano aereo”; il ballerino è sospeso in aria.
40:28 Sabato Les Grands Fouettés Sautés: Ballon
40:33 Finalmente, il sabato, con i Grands Fouettés Sautés – Principio fisico del “ballon”, “balzo e rimbalzo”!
41: 20 Flemming Flindt in Le Festival des Fleurs à Genzano di Bournonville
41:26 Il ballerino usa il ballon per mantenere lo slancio del primo salto. Mentre cambia direzione in aria, “rimbalza” come una palla da un passo all’altro. Tutto sembra senza sforzo né fatica apparente, e lui salta per trasmettere un’emozione, la gioia.
41:28 Madeline Squire a 15 anni, allieva di Julie Cronshaw (fouetté sauté à quatre temps)
Il sabato Cecchetti riprende “a raffica” tutti i principi fisici studiati durante la settimana. Queste combinazioni sono le più impegnative e multiforme tra quelle inserite nelle sei giornate: gli enchaînements richiedono grande padronanza della dinamica, della velocità, dei cambi di direzione e dell’uso di tutti i piani spaziali.
42:21 Qualche esercizio del sabato
42:28 Temps levé chassé en arrière deux fois, temps levé posé deux fois jeté élancé à l’attitude, etc
42:55 Fouetté sauté à six temps (no.2 indietreggiando)
43:20 Temps levé chassé croisé, temps levé en arabesque croisé, ecc.
43:49 Principio del sabato : il Ballon
Dunque il sabato è il giorno del ballon, del “rimbalzo”.
43:58 “aplomb”, épaulement, en-dehors, spostamento di peso, il piano aereo, Ballon
Ecco i Sei Principi Fisici, pilastri della danza classica.
Ogni ballerino può formarsi nel metodo Cecchetti: non servono doti eccezionali come iper-flessibilità, né richiede di effettuare sforzi inutili. Il metodo però richiede potenza ed anzitutto un talento molto particolare.
Il metodo Cecchetti consente all’artista di gestire la propria professione, studiando una tecnica il cui fine è una espressività prettamente teatrale. Tuttavia Cecchetti si rifiuta di oltrepassare i limiti imposti dall’anatomia umana e dalla biomeccanica.
44:49 La danza classica – strumento di pensiero ed emozione.
La danza classica – strumento di pensiero ed emozione. Questo era lo scopo di Cecchetti quando inventò il suo metodo, pianificandolo come un allenamento cui ha dato il titolo “I Giorni della Settimana ”.
45:06 Salvo parla con Katharine Kanter
45:39 Muriel Valtat parla con Katharine Kanter:
M.V Sono sempre stata interessata a esplorare il Metodo Cecchetti, mi sono confrontata con molti metodi e penso comunque che studiare qualsiasi tipo di metodo possa potenziarti e arricchirti in quello che fai. Ora sono un’insegnante, quindi cerco di imparare con molta umiltà. Detto questo, più studiavo il Metodo Cecchetti, più mi rendevo conto che si basa su principi collegati all’anatomia del corpo umano, ma che allo stesso tempo può sviluppare l’artista che è in te, quindi è un sistema molto concentrato sulla persona nella sua totalità. Quindi lo ritengo molto completo.
46:43 Tre nozioni: ciclicità, ripetizione, variazione
46:50 Cecchetti sembra aver operato sulla base di tre nozioni: ciclicità, ripetizione e variazione.
Ogni tipologia di passi ritorna ciclicamente – il lunedì il ballerino riprende gli assemblés, il martedì gli jetés battements ecc. Non si rischia mai di dimenticare un passo difficile. Tornerà sempre la settimana dopo e poi quella successiva.
Diversamente da ciò che si sente dire, Cecchetti stesso non ripeteva mai gli stessi esercizi ogni settimana. I principi non cambiavano ma i dettagli sì, a seconda del ballerino che aveva davanti a lezione.
Un altro punto importante è questo: nella maggior parte degli altri metodi, solo i bambini più piccoli ripetono gli esercizi di base più semplici alla sbarra ogni giorno. Notando però che nel corso degli anni la loro accuratezza tendeva a diminuire, Cecchetti li faceva ripetere costantemente anche ai ballerini professionisti.
48:08 La variazione
Ultimo punto: la variazione
Nella musica classica il compositore a partire da un tema semplice ne trae variazioni sempre più elaborate. Lo stesso succede con i Giorni della Settimana di Cecchetti . Benché i temi dei passi quotidiani siano semplici le loro variazioni sono infinite.
Con l’aiuto della ripetizione e dei “ritorni” ciclici, il ballerino finisce per assimilare perfettamente i temi dei passi iniziali. Dettagli che tracciano il grande divario fra arte e sport e che aprono la porta alla coreografia.
48:57 D’altra parte i Giorni della Settimana erano la soluzione offerta da Cecchetti a fronte della domanda di professionisti stanchi che dovevano affrontare lo spettacolo successivo.
In effetti, i ballerini dei Ballet Russes di Diaghilev insistevano che Cecchetti li accompagnasse sempre all’estero come maître de ballet. Per Cecchetti la lezione quotidiana serviva tanto per scaldarsi quanto per migliorare la tecnica. Il suo Metodo con le sue coreografie inventive favorisce una coordinazione ideale e tante sfumature diverse nella dinamica. Secondo Fokine, “appaga certo gli occhi ma soprattutto le emozioni e l’imaginazione”.
L’artista ballerà con più grazia, meno sforzo e meno infortuni per tutta la sua carriera, senza artificiosità e senza la necessità di dover indulgere in acrobazie ginniche che negli ultimi anni hanno oscurato la potenza intrinseca e la bellezza del balletto classico. E ci saranno meno infortuni di cui dolersi.
50:04 Ogni ballerino desidera danzare il più a lungo possibile. Cosa sceglierà? Un allenamento che deteriora il suo fisico o quello che lo rigenera e lo rafforza fino alla maturità e oltre?
Dovremmo ancora credere che più intensa è la sofferenza e meglio si danza ?
Un violinista non distruggerà mai il suo Stradivari – perché allora si dovrebbe accettare di danneggiare il proprio corpo? Oggi, la ricerca della stabilità, dell’armonia e dell’equilibrio è diminuita; si accettano ormai quasi senza protestare lesioni e infortuni multipli.
50:48 Infine, Cecchetti offre al coreografo un tesoro di passi e, a tutt’oggi, un potenziale inesplorato. Il suo Metodo copre praticamente l’intero vocabolario di passi del balletto classico. Ecco perché ha avuto una tale influenza su Frederick Ashton, Anthony Tudor, Leonide Massine e Serge Lifar.
Per la nuova generazione di coreografi sarà un pozzo senza fondo di tesori; i ballerini potranno lasciar perdere il “Six o’Clock” a favore di una definitiva perfezione artistica. Stimolando l’immaginazione, il metodo Cecchetti ed i suoi Giorni della Settimana contribuiranno a far nascere nuove coreografie. A mio parere sarà la formazione del futuro, non del passato.
51:50 (Crédits ballerini, pianiste, J.C. G.M.)
52:13 Ballet’s Secret Code rende solo in minima parte la grandezza del genio che fu Cecchetti. Molti esercizi ed interviste filmati ma non presentati qui, si trovano sul website Balletsecretcode.com nella rubrica Behind the Scenes (Dietro le Quinte) che conta: più di 150 video con spiegazioni sulla tecnica, lo stile, la tradizione, la pertinenza; dodici interviste con la “squadra” del documentario e con la Hamlyn Ballet School.
Se vi è piaciuto questo documentario vi piacerà anche quello che potrete trovare nel sito. Un caro saluto a tutti gli spettatori!
53:07 documentario girato col sostegno finanziario della Société Auguste Vestris, Parigi (presidente : Katharine Kanter)
53:10 Si ringraziano Nicoletta Santoro, Elisa Corsini, Alessandra Alberti della Scuola di Danza Hamlyn a Firenze, dove sono stati girati gli esercizi con Salvo Nicolosi.
53:15 Voce fuori campo registrata presso i British Grove Studios; ingegnere del suono Poppy Kavanagh
53 :21 Pittura grafica: T.K. Diem Nguyen
53:25 Vincenzo Celli e ballerina sconosciuta, film girato nel 1940 dallo stesso Leonide Massine. Eredità Harvey Hysell, per gentile concessione di Diane Carney
53:31 con un grato ringraziamento a Suzanne Plante, Livia Brillarelli, Madeline Squire, Andrew Baxter, Emma Moran, Joe Shaw, Highgate Ballet School, Moving East Studio dove è stata girata Muriel Valtat
53:38 Un ringraziamento speciale ai Cecchettisti: Richard Glasstone, Cara Drower, Jocelyn Mather
53:43 Dedicato alla memoria di Yvonne Cartier (1928-2014)
53:49 e Roger Tully (1928-2020), il grande maestro di balletto il cui genio ha ispirato questo film
55:17 Fair Use UK
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